Quando senti parlare di migrazione sito web un brivido corre lungo la tua schiena? Tranquillo, è una reazione comune.
Per molti proprietari di siti web, il solo pensiero evoca immagini apocalittiche:
- dati persi nel nulla
- email che scompaiono come in un film di fantascienza
- sito web aziendale irraggiungibile proprio nel momento in cui il cliente più importante della tua vita sta cercando di contattarti
Diciamo la verità. È tutto nella tua testa. La migrazione di un sito web è un’operazione delicata, ma non un salto nel vuoto come vogliono farci credere. Se fatta con criterio, tutto fila liscio:
- nessuna perdita di dati
- niente email scomparse nel limbo
- zero traumi da “dove diavolo è finito il mio sito?”
- o “sto perdendo tutti i miei clienti!!”
In questo articolo ti spiego come affrontare una migrazione sito web senza perdere la testa (né clienti, né ranking su Google). Ti guiderò passo dopo passo, dalla gestione dei DNS alla protezione delle caselle email, fino ai migliori metodi per non interrompere il tuo business nemmeno per un secondo.
Se il tuo sito web è il cuore pulsante della tua attività, trasferirlo senza una strategia è come tentare un trapianto di cuore senza un chirurgo. Servono le giuste precauzioni. Così da renderlo un aggiornamento strategico che ti porterà più velocità, più sicurezza e più performance.
Migrazione sito web: cosa succede dietro le quinte (e perché dovresti saperlo)
Trasferire un sito web non è come spostare un armadio da una stanza all’altra. È più simile a traslocare un’intera azienda digitale, email comprese, senza perdere neanche un foglio (o un cliente).
Ma cosa accade davvero quando premi il fatidico tasto “migra”?
Hosting, dominio e DNS: chi fa cosa?
- Hosting → è lo spazio virtuale che ospita il tuo sito web. Cambiare hosting significa spostare tutto su un nuovo server, sperando di non dimenticare pezzi per strada.
- Dominio → è l’indirizzo che porta gli utenti al tuo sito web. Se rimane invariato bene: lo porti con te. Se lo cambi, Google si chiederà che fine ha fatto l’indirizzo vecchio (e tutte le pagine legate a quell’indirizzo) perciò impiegherà diverso tempo a capire che hai cambiato casa.
- DNS → sono le “mappe stradali” di internet che dicono ai browser dove trovare il tuo sito web. Durante la migrazione, queste mappe vengono aggiornate. Potrebbero volerci da poche ore a 48 ore per diffondere la tua nuova posizione in tutto il mondo. Spoiler: sono tempi tecnici, le preghiere a San Francesco non serviranno.
Molto bene, cosa accade alle email aziendali?
Qui la faccenda si complica. Se il servizio di posta è legato all’hosting, cambiare provider senza backup adeguati può significare perdere conversazioni importanti, ordini, richieste dei clienti (e nessuno lo vuole).
Se usi servizi esterni come Google Workspace o Microsoft 365, invece, respira: tutto rimane in piedi. Perché sono servizi SEPARATI e indipendenti tra loro.
Il segreto per una migrazione web senza drammi? Pianificazione chirurgica e attenzione ai dettagli.
Ti spiego meglio.
Quanto tempo ci vuole per una migrazione sito web?
La domanda da un milione di dollari: quanto dura la migrazione di un sito web?
Risposta breve: dipende.
Risposta lunga: dipende da quanto è grande il tuo sito e da cosa devi trasferire. Un blog aziendale minimal o un sito web professionale o vetrina con quattro pagine statiche si sposta in un attimo. Un e-commerce con database pesanti, immagini in HD e mille plugin? Serve più tempo e più pazienza.
Le fasi standard di una migrazione sito web
✔️ Backup e preparazione (1-2 ore o più) → se hai un sito piccolo, il backup è rapido. Se hai un mostro con centinaia di pagine, il tempo si allunga. Backup fatto male = guai assicurati.
✔️ Trasferimento file e database per backup (da pochi minuti a diverse ore) → qui conta la velocità del server e la mole di dati. Un sito WordPress leggero? 10-15 minuti. Un sito con tonnellate di immagini? Vai a prenderti un caffè. ☕
✔️ Configurazione server e test (1-4 ore) → caricare il sito sul nuovo server e configurare i contenuti non è un copia-incolla. Devi sistemare database, permessi, configurazioni email, cache. Se salti questa parte, rischi di trovarti con un sito web zoppo ancor prima di partire.
✔️ Propagazione dei DNS (da 2 a 48 ore, in casi rari possono volerci 5 o 7 giorni lavorativi per TLD come “.com”) → il tempo in cui il tuo dominio inizia a puntare al nuovo server. Google dice “fino a 48 ore”, ma nella realtà spesso bastano poche ore. L’unica cosa che devi fare in questa fase è non avere fretta. Attendi con pazienza. Ricorda: tutte le modifiche che apporterai al sito web in fase di migrazione (quando i DNS si stanno propagando) non verranno salvate e andranno perse.
✔️ Test post-migrazione (fondamentale) → non basta vedere che il sito si apre. Controlla TUTTO:
- Funzionano i link?
- Il sito web carica velocemente?
- Le email arrivano e partono senza problemi?
- Ci sono errori 404 o pagine scomparse?
Se la migrazione è fatta bene, il tempo totale è da qualche decina di ore effettive a un paio di giornate intere. Senza un piano preciso? Potresti passare settimane a rincorrere problemi.
Le classiche Paure da Migrazione sito web
Paura n.1: perdo tutti i dati del sito e delle email?
Se l’idea di perdere il tuo sito e tutte le email aziendali ti fa sudare freddo, sappi che non sei solo. La paura numero uno di chi affronta una migrazione sito web è questa: e se finisce tutto in un buco nero digitale senza ritorno?
Respira. Se fai le cose nel modo giusto, non si perde nulla. Ecco il protocollo a prova di panico:
Backup del database e dei file del sito web
Il tuo sito è un insieme di file e un database. Devi salvare entrambi. Usa un plugin come UpdraftPlus (WordPress) o fai un backup manuale via FTP e PhpMyAdmin. Se salvi solo i file senza il database, il sito non funzionerà.
Backup delle caselle email
Se il tuo provider attuale gestisce anche la posta, non dimenticare che migrerai anche il servizio webmail. Fallo sempre presente a chi gestisce la migrazione sito web – spetta a lui chiederlo, ma anche a te ricordarlo!
Cosa fare:
✔️ Scarica tutto in locale su un client di posta (Outlook, Thunderbird)
✔️ Esporta le email su un altro server con IMAPSync (se hai a disposizione un server secondario)
✔️ Usa un servizio esterno (Google Workspace, Microsoft 365) per non doverle mai più migrare. In questo caso ti svincoli definitivamente da modifiche, spostamenti o cambiamenti futuri del tuo sito web.
Test del backup prima della migrazione
Fare un backup senza testarlo è come comprare un paracadute e non controllare se si apre. Te la senti di provarlo una volta che sei in volo? Ripristina il backup in un ambiente di test e verifica che tutto sia integro.
Checklist finale prima della migrazione
✅ Database e file salvati anche in locale
✅ Email esportate e accessibili
✅ Backup testato su un server di prova
Con questi step la tua migrazione sito web sarà a prova di catastrofe. Nessun dato perso, nessun cliente arrabbiato, nessuna email scomparsa nel nulla.
Paura n.2: Il mio sito web e le mie email resteranno inattivi?
La seconda grande paura di chi affronta una migrazione sito web: ritrovarsi con un sito irraggiungibile e caselle email morte per giorni. E se un cliente prova a scrivermi e non riceve risposta? E se perdo vendite?
Calma, non è un trasloco con i camion bloccati nel traffico in tangenziale. Se fai tutto bene, il downtime sarà minimo o inesistente.
Piccole accortezze per un downtime minimo
- Migrazione in orari strategici → trasferisci il sito di notte o nei momenti di minor traffico. Se hai un e-commerce, non farlo nei giorni o nei mesi di punta (ovvero: evita Black Friday o festività natalizie).
- Server temporanei o CDN → per i siti ad alto traffico, un server clone o una CDN (Cloudflare, Sucuri) può tenere attivo il sito mentre il DNS si propaga.
- Verifica il nuovo hosting prima dello switch → non cambiare i DNS finché il sito non è completamente operativo sul nuovo server.
Cosa succede alle email durante la migrazione sito web?
Le email possono subire brevi interruzioni se cambi il provider di posta. Ecco come evitarlo:
Imposta email di emergenza → usa Gmail, Outlook o le mail del tuo CRM per avere un’email temporanea di backup.
Inoltra le email vecchie → se il nuovo provider supporta l’inoltro automatico, attivalo per ricevere le email anche su un’altra casella.
Come informare clienti e fornitori sulla migrazione
📢 Messaggio automatico (autoresponder) → se il tuo servizio di posta lo permette, imposta un autoresponder che avvisa del passaggio tecnico a chiunque provi a scrivere all’indirizzo mail sottoposto a migrazione.
📢 Notifica preventiva → informa i tuoi clienti principali in anticipo, così non si spaventano se qualcosa non funziona per qualche ora. O se ricevono email di lavoro da un mittente diverso dal solito.
Cosa ottieni in questo modo? Il tuo business continua a girare, senza intoppi e senza perdere clienti.

Migrazione sito web: infondo non è così difficile
Sei arrivato fin qui, il che significa due cose:
- hai un sito da migrare e
- non vuoi fare disastri
Bravo! Ottima scelta.
Ricapitoliamo:
✔ Backup e test prima di tutto. Se non vuoi piangere dati persi, salva tutto.
✔ Pianifica per tempo. Non è tanto una questione di orario, quanto di stagionalità: programma la migrazione sito web e email nei periodi in cui sai che la tua attività non va in crisi per una pausa di massimo un paio di giorni.
✔ DNS e propagazione non dipendono da te. Abbi pazienza. Nel frattempo, non toccare nulla!
✔ Test post-migrazione obbligatorio. Il sito web si carica? Bene. Le email funzionano? Perfetto. Hai controllato TUTTO? No? Allora controlla di nuovo.
Ora hai due opzioni:
Fare tutto da solo (e sperare che vada bene). Dovrai scegliere il nuovo servizio di hosting server e capire se è la soluzione giusta per il tuo sito web. Prendere contatto con i referenti del nuovo hosting per programmare e avviare la procedura e, allo stesso tempo, contattare il vecchio servizio hosting per acquisire il codice di migrazione (auth-code).
Affidarti a un professionista che sa come evitare errori. Se vuoi dormire sonni tranquilli, contattami. Ci facciamo una chiacchierata per capire insieme se hai davvero bisogno di migrare il sito web, quale piano hosting fa per te e come ridurre l’impatto della migrazione sul traffico e sull’operatività della tua azienda.
Buona migrazione! 🙂