Cosa sono gli Intenti di Ricerca quando si parla di web marketing?
Immagina di essere davanti a un bivio, con diverse strade che si aprono davanti a te. Quale scegli?
Dipende da dove vuoi arrivare!
Quando una persona effettua una ricerca su Google, il processo è simile: inserisce una query nella barra di ricerca e, consapevolmente o meno, sta esprimendo un’esigenza, un dubbio, un desiderio.
Capire l’intento che si nasconde dietro quella ricerca significa interpretare il comportamento umano online e utilizzare queste informazioni per creare contenuti che rispondano esattamente a ciò che l’utente sta cercando.
SEO e Intenti di Ricerca
Google afferma che il 51% degli utenti abbandona un sito entro pochi secondi se non trova immediatamente quello che cerca.
Questo significa che, se vuoi posizionare il tuo sito web in modo efficace nei motori di ricerca, dobbiamo partire da una comprensione approfondita degli intenti di ricerca e creare contenuti mirati. Capire gli intenti di ricerca è fondamentale soprattutto quando devi ricercare e identificare le keyword da utilizzare per i testi del tuo sito web: la Keyword Research.
Ma come possiamo identificare e classificare gli intenti di ricerca?
La psicologia cognitiva e il comportamento digitale ci offrono alcuni spunti interessanti.
Il comportamento umano alla base delle ricerche online
Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, nel suo libro Pensieri lenti e veloci ha evidenziato come il nostro cervello processi le informazioni attraverso due sistemi:
- Sistema 1 (intuitivo e veloce) – Qui rientrano le ricerche impulsive, spesso emozionali, guidate da bisogni immediati.
- Sistema 2 (analitico e razionale) – Utilizzato quando gli utenti valutano più opzioni, comparano prezzi o cercano informazioni approfondite.
Questi due sistemi si riflettono negli intenti di ricerca delle persone e ci permettono di identificare le principali categorie di intenti utilizzate nella SEO.
I quattro intenti di ricerca classici
1. Intento informativo – cercare risposte a domande e approfondimenti
L’utente vuole informarsi su un argomento, imparare qualcosa o risolvere un dubbio.
Esempi di query: come funziona la SEO, cos’è il content marketing, perché il mio sito non è visibile su Google, come gestire un blog aziendale, ecc.
Strategia SEO per sfruttare questo intento di ricerca: crea articoli di blog, guide, infografiche e risorse gratuite.
2. Intento navigazionale – cercare un sito web specifico
L’utente sa già dove vuole andare e utilizza Google come scorciatoia.
Esempi di query: LinkedIn login, Amazon Italia, Facile Web Marketing blog
Strategia SEO per sfruttare questo intento di ricerca: ottimizzare il proprio brand online e assicurarsi che il sito sia ben indicizzato.
3. Intento transazionale – voler compiere un’azione immediata
L’utente è pronto a compiere un’azione, come acquistare un prodotto o iscriversi a un servizio.
Esempi di query: acquista hosting WordPress, prezzo SEO audit, iscriviti a Netflix
Strategia SEO per sfruttare questo intento di ricerca: pagine di vendita ottimizzate, call to action chiare e schede prodotto ben strutturate.
4. Intento commerciale – valutare un’opzione prima di acquistare
L’utente è in una fase intermedia e sta confrontando diverse opzioni.
Esempi di query: miglior tool SEO 2024, recensioni Ahrefs vs SEMrush, migliori libri di marketing
Strategia SEO per sfruttare questo intento di ricerca: creare confronti, recensioni dettagliate e case study.
Gli intenti di ricerca sono cambiati?
Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione dei comportamenti delle persone online, ai progressi nell’AI e all’aumento delle ricerche vocali, stanno emergendo nuove sfumature negli intenti di ricerca.
Ho provato a raccoglierle in queste 3 tipologie:
- Intento predittivo: Google, con il suo machine learning, riesce a suggerire ricerche ancor prima che l’utente finisca di digitare, anticipando i bisogni.
- Intento conversazionale: sempre più persone formulano query come se parlassero con un assistente vocale (“Qual è il miglior ristorante giapponese vicino a me?”).
- Intento visivo: grazie a strumenti come Google Lens, sempre più utenti cercano informazioni attraverso le immagini anziché digitando.

Come integrare gli intenti di ricerca nella tua strategia di Blog Aziendale
Se hai un blog aziendale, conoscere gli intenti di ricerca ti permette di:
- Creare contenuti che rispondano a esigenze reali.
- Posizionarti in modo efficace nella SERP di Google.
- Aumentare il traffico qualificato verso il tuo sito.
Ecco un esempio pratico che recupero dal lavoro svolto per un cliente simile:
Se gestisci un e-commerce di prodotti biologici, puoi creare contenuti differenziati per ciascun intento di ricerca:
- Intento informativo: scrivere un articolo come “Benefici della dieta biologica”, spiegando vantaggi, impatti sulla salute e studi scientifici.
- Intento commerciale: realizzare un post su “Migliori prodotti bio per una dieta sana”, presentando una selezione di prodotti con recensioni e comparazioni.
- Intento transazionale: ottimizzare le schede prodotto per query come “acquista farina bio” con descrizioni persuasive e call to action efficaci.
Questo approccio migliora la user experience e guida il lettore lungo il funnel di conversione, portando più traffico e aumentando le vendite.

Perché gli Intenti di Ricerca sono il futuro della SEO
Capire cosa vogliono realmente gli utenti è la chiave per una strategia SEO vincente. È possibile farlo? Sì, con un po’ di analisi dei dati e strategia.
Non si tratta solo di scegliere le giuste parole chiave, ma di comprendere i bisogni, le emozioni e il percorso decisionale delle persone.
Perché è importante fare SEO e content marketing sulla base degli intenti di ricerca?
Ottimizzare i contenuti in base agli intenti di ricerca significa fornire valore reale agli utenti e, al tempo stesso, migliorare il posizionamento organico del tuo sito.
Se vuoi approfondire come allineare la tua strategia SEO agli intenti di ricerca, contattami per una consulenza personalizzata. Il tuo pubblico ti sta già cercando: fai in modo che ti trovi nel momento giusto!