Generare e Creare, questione di lana caprina per PMI?

L’intelligenza artificiale può generare contenuti, ma solo tu puoi creare valore autentico. Scopri come usare l’AI senza rinunciare alla tua visione imprenditoriale e creativa.

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Ti svegli, prepari la colazione, premi un pulsante. Pochi secondi e il caffè scende fluido, scuro, costante nella tua tazza. È sempre uguale, preciso al millilitro. Prevedibile come un orologio svizzero. 

Generato dalla macchina automatica, questo caffè non sbaglia mai. Riesci a sorprenderti? Forse ti senti più rassicurato.

Ora immagina il bar di una città che stai visitando in vacanza: fa caldo, hai camminato per ore tra le strade del centro, hai bisogno di ristoro e sei pronto a chiedere il tuo solito caffè. Ma una vocina si insinua nella mente “perché non rendere indimenticabile questo momento?”. Azzardi: chiedi al barista di prepararti qualcosa di dissetante ed energetico adatto al momento. Boom. Ti ricorderai per sempre di quel ristoro.

Hai appena varcato il sottile confine tra generare e creare.

Definizione di Generare e Creare

  • Generare significa produrre in modo meccanico e automatico, seguendo una catena inevitabile causa-effetto.
  • Creare, invece, è il risultato di intenzione, sensibilità, immaginazione. È la scintilla umana che illumina qualcosa che prima non esisteva.

Se gestisci una piccola o media impresa, questo confine ti riguarda da vicino. Perché il tuo marketing, i tuoi contenuti, la comunicazione con i tuoi clienti non devono essere semplicemente generati: devono essere creati. Devono avere il tuo sapore, la tua firma, il tuo stile personale, ma in modo incisivo. Altrimenti rischiano di diventare soltanto un altro caffè automatico, sempre uguale e privo di sorprese.

Cos’è generare e cos’è creare?

Generare: meccanismo e automatismi

Generare è un verbo di precisione ingegneristica, che evoca immagini di ruote dentate, catene di montaggio, processi inarrestabili. È il semplice e immediato rapporto causa-effetto

  • Premi un interruttore e la stanza si illumina. 
  • Metti un pannello solare al sole e avrai energia elettrica. 
  • Un semaforo guasto all’incrocio genera traffico, impazienza, incidenti. 

Niente di sorprendente, non c’è mistero: tutto avviene perché deve avvenire.

Gli strumenti di intelligenza artificiale, come ChatGPT e altre tecnologie basate su modelli linguistici (LLM), rappresentano la quintessenza del “generare”. Offri loro un prompt e ottieni un risultato. Coerente, verosimile, spesso utile, qualche volta sorprendente. Ma mai veramente inaspettato. È come mettere una moneta in un distributore automatico: ottieni ciò che hai scelto. Al massimo si incastra nella macchina!

Creare: intenzione e originalità umana

Creare è l’atto di chi vuole superare le aspettative.Esplorare territori mai battuti prima per lasciare un segno. È come guardare un blocco di marmo e vederci dentro una scultura. Sfiorare una tela bianca immaginando il dipinto finale. Ancora oggi scienziati e ricercatori si chiedono come nasce la creatività senza ottenere risposte certe. È un atto di immaginazione e coraggio. Umano.

L’artigiano che disegna e modella scarpe su misura: il design, la forma, il materiale scelto, ogni piccola sfumatura racconta qualcosa della persona che le indosserà. Il marketer che costruisce il posizionamento strategico di un brand: ogni parola scelta con cura, ogni immagine accuratamente selezionata per evocare emozioni precise. Per evitare l’omologazione.

Creare richiede sensibilità, intuizione, immaginazione. Richiede empatia, visione, comprensione profonda delle sfumature che distinguono un prodotto dall’altro, un’azienda dall’altra, una persona dall’altra. Sono proprio queste qualità – sottili, irripetibili, uniche – che nessun algoritmo, per quanto evoluto, potrà mai replicare completamente.

L’AI genera contenuti, non li crea

Se osservi un fiume che scorre, non vedi altro che acqua in movimento, continua, regolare, prevedibile. L’acqua segue sempre il percorso più semplice, quello già tracciato dal terreno. Stessa cosa per gli strumenti di intelligenza artificiale: ChatGPT e altri modelli linguistici avanzati (LLM) fluiscono lungo percorsi già tracciati

Apprendono da una vasta quantità di testi, elaborano input (il tuo prompt) e generano output (il risultato). Ma non inventano nulla di realmente nuovo. Riproducono, combinano, prevedono, ma non creano.

Per una PMI italiana, questa capacità di generare contenuti è comunque preziosa. L’AI può generare rapidamente bozze di email commerciali, testi SEO di base o idee preliminari per nuovi articoli del blog aziendale. Può automatizzare attività ripetitive, come rispondere a domande frequenti dei clienti o scrivere descrizioni standardizzate di prodotti.

Immagina, ad esempio, un piccolo hotel sulla riviera romagnola che vuole scrivere email personalizzate ai propri clienti abituali per annunciare offerte stagionali. L’AI può generare rapidamente una bozza di email, facilitando e velocizzando il lavoro iniziale. Oppure una PMI che produce abbigliamento: l’AI generativa può suggerire titoli e brevi descrizioni SEO-friendly dei prodotti per risparmiare tempo.

L’AI accelera e semplifica il lavoro quotidiano, come un assistente instancabile. Ma non va confusa con un creativo che immagina mondi, interpreta sentimenti e costruisce nuove strade. La differenza tra generare e creare rimane netta e insostituibile, come quella tra il fiume che segue la corrente e l’esploratore che traccia nuove vie nel bosco.

Perché la creatività resta indispensabile per le PMI

1. La macchina non ha visione imprenditoriale

L’intelligenza artificiale è come il navigatore della tua auto: ti indica strade già percorse, ti suggerisce il tragitto più veloce, ma non può dirti dove devi andare. Sei tu che imposti la destinazione. Nessuna macchina conosce il futuro che vuoi dare alla tua azienda. La visione imprenditoriale è qualcosa di profondamente personale: nasce dalle tue esperienze, dai tuoi valori, dalle storie che ti hanno formato. 

Questi elementi non possono essere semplicemente generati, devono essere creati. Ogni impresa, soprattutto le PMI italiane, è unica proprio perché riflette l’identità del suo fondatore, delle persone che la animano. È qui che nasce la vera autenticità, un valore che nessuna intelligenza artificiale può sostituire.

2. La macchina non sente le emozioni del tuo cliente

Ti è mai capitato di leggere un messaggio generato automaticamente da una banca, da un’assicurazione o da un grande e-commerce? È freddo, distaccato, impeccabile nella forma, ma non ti emoziona. Eppure, le persone non comprano solo prodotti o servizi: acquistano esperienze, relazioni ed emozioni. 

Il vero marketing è empatia, capacità di leggere tra le righe, di anticipare desideri che ancora non sono stati espressi. Un sorriso sincero, una frase detta al momento giusto, un’intuizione che tocca corde nascoste: questi dettagli possono essere solo creati da esseri umani. La macchina sa generare parole, non sentimenti.

3. La macchina non decide, replica

Prova a ricordare un film o un romanzo che ti ha colpito profondamente: non lo ha fatto perché era prevedibile, ma perché ti ha sorpreso. Le macchine per lavorare seguono schemi, regole, modelli già tracciati. L’intelligenza artificiale può solo replicare o combinare ciò che già esiste, ma non sa innovare davvero. 

L’originalità, la capacità di pensare fuori dagli schemi e trovare soluzioni nuove ai problemi, resta un atto profondamente umano. Per una PMI italiana, questa originalità non è solo un vantaggio competitivo, ma spesso è la chiave per sopravvivere e distinguersi in un mercato affollato e omologato. La differenza tra generare e creare sta proprio qui: nel coraggio di prendere decisioni audaci, di rompere gli schemi e di esplorare strade mai battute.

Come integrare generazione e creazione nel marketing della tua PMI

Immagina il marketing della tua PMI come la cucina di un grande chef: gli ingredienti di base arrivano freschi, pronti per essere usati. Questa è la generazione: un lavoro operativo, ripetitivo, essenziale ma standardizzato. Gli strumenti di AI, proprio come assistenti efficienti, ti aiutano a gestire velocemente le attività più noiose e ripetitive: generano bozze di email, propongono idee preliminari per articoli e titoli SEO-friendly, offrono spunti per contenuti sui social media.

Ma poi entra in gioco lo chef, ovvero tu. È la tua creatività che deve decidere come combinare questi ingredienti, aggiungere spezie e sapori, sperimentare accostamenti nuovi e sorprendenti. Il tuo ruolo è creare ciò che la macchina ha solo generato:

  • perfeziona il testo che l’intelligenza artificiale ti propone, rendendolo personale e autentico, allineato con i tuoi valori e il tuo brand
  • personalizza le idee iniziali, aggiungendo quel dettaglio, quella frase, quel tocco umano che parla al cuore del cliente
  • valorizza il contenuto generato con il tuo sguardo strategico, perché sei tu che conosci davvero il tuo pubblico e ciò che lo emoziona.

La differenziazione nasce proprio da questa fusione tra automatismo ed estro umano. Non è un caso che, secondo un’indagine di McKinsey, le aziende che usano efficacemente gli strumenti di AI per gestire attività ripetitive ottengono risparmi fino al 30% sul tempo operativo. Questo risparmio però diventa reale valore competitivo solo quando viene reinvestito in originalità e creatività, gli unici ingredienti davvero capaci di rendere la tua impresa riconoscibile, desiderabile e memorabile.

Distinguere gli atti di generare e creare significa essere consapevoli che l’automatismo semplifica, velocizza e libera risorse. Ma è la tua capacità di immaginare, decidere e innovare che trasforma quelle risorse in una strategia di marketing efficace, unica e irripetibile.

La tecnologia accelera, l’uomo inventa

Se l’intelligenza artificiale fosse un’automobile, sarebbe una potentissima auto sportiva, capace di raggiungere alte velocità in pochissimo tempo. La sua forza è nell’accelerazione, nella capacità di portarti rapidamente dove vuoi arrivare. Ma per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare? (cit.)

La direzione, il percorso, la visione, appartengono esclusivamente al pilota. L’AI generativa accelera i tuoi processi, genera idee e semplifica attività quotidiane. Ma il vero potere di creare, immaginare e inventare nuove strade per la tua impresa rimane pur sempre nelle tue mani.

Le PMI italiane sono tradizionalmente ricche di genialità, intuizione e originalità. Proprio queste qualità, non replicabili da qualsiasi algoritmo, hanno permesso loro prosperare fino a oggi.

La scelta è questa: percorrere strade già tracciate (e sacrificare la genialità d’impresa) oppure iniziare a esplorare sentieri nuovi, dove nessuna macchina è ancora passata?

Il genio creativo appartiene ancora all’uomo.

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