Sai che grazie a una newsletter efficace aumenti la qualità delle relazioni con i tuoi prospect o clienti?
Creando una newsletter che funziona, riesci a migliorare il CRR (customer retention rate) del tuo pubblico sul web. Puoi incrementare le possibilità di vendita dei tuoi prodotti o servizi. Soprattutto, puoi innescare un processo di cross-selling o up-selling efficace.
Inviando una newsletter efficace, diversifichi il traffico che riceve il tuo sito web. Un aspetto di cui beneficia anche la strategia SEO del tuo sito web aziendale o professionale.
Anche in questo caso devi stare attento ai contenuti che invii ai tuoi destinatari. Non tutto ciò che ti passa per la testa può essere inserito in una newsletter!
Sei pronto a scoprire tutto quello che devi sapere per creare una newsletter creata per fidelizzare il lettore?
Che cos’è una newsletter e come puoi renderla strategica per il tuo business
La newsletter prima di tutto è una fonte di traffico.
Non potevo essere più brutale, ma è così. Le definizione di Wikipedia è fin troppo tecnica:
Newsletter è un aggiornamento informativo periodico che un’azienda, un ente o un gruppo di lavoro, invia ai propri clienti, utenti o membri, riguardo alle proprie attività.
Wikipedia
Esattamente come i social network, i motori di ricerca, Google Maps, Slideshare, Tumblr e tutte le altre piattaforme su cui sei iscritto e condividi i tuoi contenuti, una newsletter genera un flusso di visitatori che atterra sulle pagine del tuo sito web o blog aziendale (o personale). Va da se che:
flusso di traffico = flusso di conversione
Dovendo inquadrare le newsletter in una specifica categoria del digital marketing, potremmo inserirla nell’email marketing. La newsletter è uno dei diversi utilizzi che aziende e professionisti possono fare del canale email e dei messaggi di posta elettronica.
Differenza tra Newsletter e DEM
Che differenza c’è tra DEM, Direct E-Mailing e Newsletter?
Non confondiamo mele con pere! Pur utilizzando entrambe il mezzo e-mail, fra DEM e Newsletter c’è una grossa differenza. Prima di tutto sugli obiettivi di business dell’invio.
DEM = commerciale
Nel caso di una DEM la finalità è esclusivamente commerciale. Con un messaggio di Direct Email Marketing, informiamo il destinatario che è in corso una promozione, un’offerta, il lancio di un prodotto, ecc.. L’invio di una DEM non ha una cadenza fissa sul calendario ed è puramente votata alla vendita di un prodotto o servizio.
I messaggi transazionali (che rientrano nel macro-gruppo DEM) sono feedback di conferma su un’avvenuta operazione. Ad esempio la conferma di un ordine online o il messaggio di benvenuto dopo un’iscrizione. Questa tipologia di email viene aperta e letta quasi sempre e ha la finalità di confermare all’utente lo stato del servizio.
Newsletter = informativa
Una newsletter si focalizza soprattutto sull’aspetto informativo.
- Inviare contenuti utili su un dato argomento (infotainment o guide howto)
- Raccontare un episodio che riguarda il brand o l’azienda (storytelling aziendale)
- Restare in contatto con la fanbase e i follower (lead nurturing).
Il servizio di newsletter, inoltre, ha una cadenza stabilita. In genere si da una sorta di “appuntamento” a chi si è iscritto. È un po’ come: “Ci ritroviamo insieme, io e te, ogni 30 del mese per poterci raccontare tutto quanto successo in un mese!“.
La DEM, invece, viene inviata ogni volta che l’ufficio vendite ti informa che c’è una nuova promozione in offerta da passare ai clienti, oppure sta per arrivare il Black Friday.
Le principali differenze tra Newsletter e DEM
Newsletter | DEM |
Aggiornamento periodico | Nessuna cadenza definita |
Contenuti informativi | Focus commerciale |
Destinatari iscritti | Destinatari profilati |
Brand awareness | CTA di vendita |
Traffico web | Riattivazione dell’utente |
Lead nurturing | Cross-selling / Up-selling |
Obiettivi di lungo periodo | Obiettivi di conversione immediata |
Database interno | Database (anche) esterno |
Quali obiettivi puoi raggiungere con una newsletter?
Perché dovresti fare più di un pensiero sulla creazione di una newsletter per il tuo brand, per la tua azienda o i tuoi servizi?
1. Traffico costante e di qualità al tuo sito web
Come ti ho accennato prima, è uno dei metodi che funziona di più se vuoi mantenere un traffico costante al tuo sito web, Perché?
- Ti rivolgi a lettori che già ti conoscono e ti apprezzano
- Aumenti in loro la fiducia verso il brand o verso di te
- Se è da un po’ che non ti seguono, provi a riacciuffarli!
- Aumenti il tempo di permanenza medio sulle pagine web e gli articoli del tuo blog
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2. Diversificare il traffico verso il tuo sito web
È meglio che tu investa il tuo tempo sulla creazione di contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, sulla gestione dei canali social o nella creazione di una newsletter mensile o trimestrale? La risposta è una sola: diversificare.
Molti digital marketers ti risponderebbero che lasciare il proprio traffico in mano a un’unica fonte significa diventarne totalmente dipendenti. Un bel giorno ti svegli, apri Google Analytics e vedi che il traffico è crollato. Può capitare se la tua strategia di digital marketing ha solo un’unica fonte di traffico.
Diversificando le tue fonti di traffico al sito web puoi almeno contenere un eventuale scenario catastrofico come quello che ti ho appena illustrato sopra.
3. Fidelizzare la fanbase, la community o i clienti in generale
Un utente iscritto consapevolmente alla newsletter è una persona che ha deciso di fare un atto di fiducia nei tuoi confronti. È un bene prezioso per te e il tuo brand. Pensa che c’è chi, a volte, un atto di fiducia non lo riceve nemmeno dalla propria moglie o dal marito (faccina triste, ma è così)!
Anche se il destinatario deciderà di non acquistare a seguito dell’invio della newsletter, sarà in ogni caso un ambasciatore per il tuo brand e il tuo prodotto. Sarà in grado di generare un PASSAPAROLA positivo intorno alla tua attività.
Il destinatario delle tue newsletter saprà già a chi rivolgersi quando avrà bisogno di un prodotto o un servizio come i tuoi.
Creare una newsletter, da dove iniziare?
La condicio sine qua non per poter iniziare a inviare una newsletter è quella di possedere una lista di destinatari o un database di contatti. Ma non indirizzi email qualsiasi!
Ovviamente questa lista non deve essere “inquinata”. Significa che l’iscrizione alla newsletter deve essere sempre autorizzata dall’utente nel rispetto della normativa sulla privacy e del GDPR.
Il database di contatti è un elemento preziosissimo per il reparto marketing delle aziende. Spesso molte di loro spendono grosse cifre per ottenere liste di destinatari a cui inviare la propria newsletter.
E questo è il primo errore che compiono. Te ne parlerò nel dettaglio più avanti.
Anatomia di una newsletter che funziona
Come scrivere una newsletter che funziona? Proviamo a dissezionare una newsletter efficace.
Quali sono le parti che la compongono e che non devono mai mancare?
- L’oggetto della Newsletter
- Il layout dell’email
- La Call to Action o CTA
- La Possibilità di Disiscrizione per l’utente (link di disiscrizione)
Non sono tante. Se fai un buon lavoro con queste 4 caratteristiche essenziali, riesci a creare una newsletter efficace per la tua strategia di marketing digitale.
1. Oggetto della newsletter
Come dice Alessandra Farabegoli, “la regola numero zero della scrittura di un’email è quella di evitare di mandare messaggi senza oggetto”.
Potrebbe sembrarti impossibile, ma se sei all’inizio e non riesci a controllare quella voglia irrefrenabile di cliccare il tasto invia, conta fino a 10 e non dare niente per scontato. Se scrivi un oggetto appropriato e originale, stai sicuro che la tua newsletter verrà aperta dal cliente o dall’utente iscritto.
Riserva la prima parte dell’oggetto a ciò che di più importante hai da dire. Devi sapere che i client di posta utilizzano delle automazioni per ridurre al minimo la possibilità di ricevere messaggi indesiderati come truffe, phishing o email da destinatari sospetti. Per fare in modo che anche la tua newsletter non finisca direttamente nella casella SPAM, la prima cosa da scegliere attentamente sono le parole dell’oggetto. Evita le parole rilevate come SPAM dai principali client di posta elettronica.
2. Layout
Chi progetta il layout di una newsletter sa che l’attenzione dell’utente va catturata in pochi secondi. Corrente di pensiero #1: i testi al suo interno devono essere brevi e accattivanti e inseriti in una struttura semplice e ben organizzata.
All’interno di una newsletter è importante creare una gerarchia visiva degli elementi per guidare visivamente il lettore. Utilizzare efficaci combinazioni di colore e fare ricorso a un design responsive che permetta al lettore di visualizzare correttamente il contenuto da qualsiasi dispositivo.
La scelta dei colori e la suddivisione in paragrafi sono molto importanti. Ma ancor di più la presenza di contenuti esclusivi che aumentino l’interesse del lettore e facilitino la fidelizzazione al servizio, all’azienda, al brand.
Corrente di pensiero #2: c’è chi preferisce non star dietro a particolari grafiche e colori nel layout della newsletter (e io apprezzo tantissimo questa scelta, mi sembra molto saggia). Sono un accanito sostenitore della newsletter “fiume”. Una sorta di racconto o report discorsivo che gira intorno a un unico argomento chiave per poi concludere con una CTA.
Questa scelta, oltre che far risparmiare tempo in creazioni grafiche fantasiose, rende la vita molto più semplice ai filtri spam dei clienti di posta, che molto probabilmente opporranno meno resistenza alla consegna della newsletter.
Punta a catturare l’attenzione del lettore con la forza del contenuto e non del contenitore.
3. Call to action o chiamata all’azione
Non importa quanto sia bello il layout della tua newsletter o quanto sia coinvolgente e creativo il testo della tua email. Se non convinci il lettore ad agire per te, non saprai mai quanto veramente ti voglia bene! 💌
Pensaci.
Il destinatario ha visto l’oggetto della tua newsletter e si è convinto ad aprirla. Si è fatto catturare del layout minimal ma interessante e dall’headline convincente. Ha scorso il testo fino alla fine. E ora?
Ora devi chiedergli di fare qualcosa per te!
Ti consiglio di creare il bottone della CTA in formato HTML. In questo modo saranno sempre visualizzati correttamente in tutte le caselle di posta. Se crei un bottone in formato jpeg, png o tiff rischi che il client di posta non carichi correttamente l’immagine.
4. Footer dell’email con possibilità di disiscrizione
Quello che stai pensando è comune alla maggior parte delle persone che hanno intenzione di progettare una newsletter:
«Perché mai dovrei fare in modo che l’utente possa disiscriversi dalla mia newsletter, dopo aver tanto faticato – e talvolta speso dei soldi – per ottenere il suo indirizzo email e il suo consenso?»
Cosa ci guadagni da un comportamento politically correct?
- la reputazione della tua azienda rimane intatta: stai dimostrando che hai rispetto per i tuoi destinatari;
- la deliverability (capacità di consegnare il messaggio di posta) delle tue comunicazioni email non è danneggiata o compromessa;
- il rispetto della normativa sulla privacy e del benedetto GDPR è ottemperato;
- la reputazione del tuo dominio e il tasso di recapito rimangono accettabili.
Se un destinatario non è interessato alla tua newsletter, non sarà un problema così rilevante perderlo. È inutile parlare a chi non vuol sentire!
Pensa sempre che il valore della tua lista di destinatari o di un database di contatti, non sta nella QUANTITÀ ma nella QUALITÀ.
Cosa scrivere in una Newsletter
Se decidi di immergerti nelle acque limpide e cristalline della creazione e gestione di una newsletter, tieni presente che queste, spesso, si trasformano in torbide e paludose.
Il primo inconveniente che ti si piazza davanti come una fastidiosa medusa che nuota esattamente a fianco a te è quello della creazione di contenuti.
La maggior parte delle newsletter che riceviamo sono piuttosto fastidiose. Quantomeno noiose. Questo perché non sono realmente newsletter, ma promozioni travestite da newsletter.
Non sono contenuti destinati alla lettura, ma fatti per attirare la nostra attenzione e farci cliccare per vedere un prodotto, una pagina, un servizio, un’offerta. Non c’è niente di male, ma c’è modo e modo di far notare al tuo pubblico che hai qualcosa di interessante per lui.
Per realizzare un contenuto interessante – qualunque sia il formato in cui lo crei, newsletter, articolo blog, pagina web, ecc. – devi avere presente le informazioni principali del destinatario del tuo messaggio. Dovresti conoscere l’età media, per quale ragione sono iscritti al database della tua newsletter, se sono già clienti o conoscono il tuo brand.
Devi assolutamente leggere: Buyer Personas, 12 ragioni per applicarle al tuo Marketing Funnel
Una volta che hai chiarito questi punti, per te sarà ancora più semplice trovare il valore aggiunto da spedire via email al tuo contatto ogni mese (o se riesci, ogni settimana).
Hai bisogno di buoni contenuti!
Hai bisogno di tempo e ispirazione per scrivere qualcosa che piaccia al tuo pubblico. Forse avrai bisogno di un piano editoriale, o forse ti sentirai più a tuo agio nel commentare le ultime news del momento. Comunque sia, ti serviranno lucidità e strategia per pensare a come ottimizzare il percorso di conversione dell’utente con le offerte promozionali del tuo sito web, blog o e-commerce.
Quando non sai cosa dire, è meglio che non dici niente!
Hai già sentito da qualche parte questa frase? Immagino di si!
Ad ogni modo, questa frase raccoglie tutto il senso della creazione di buoni contenuti: è inutile scrivere qualcosa, solo perché ti senti in dovere di farlo. In questo modo non stai producendo qualcosa di interessante per il tuo target.
Non riesci a scrivere i contenuti delle tue newsletter?
- Mancanza di tempo?
- Mancanza di creatività?
Non abbatterti, ci sono migliaia di aziende e professionisti che hanno il tuo stesso problema. Vuoi un consiglio? Appalta il lavoro a qualcuno che lo faccia per te!
Tantissimi fanno creare la newsletter ai propri dipendenti, tu non saresti il primo!
Non si tratta di cedere definitivamente la parola a un’altra persona. I valori, la mission e la visione del brand resteranno gli stessi. Devi semplicemente impostare nella giusta maniera il “passaggio di consegna”.
Cerca un buon copywriter. Qualcuno che si immedesimi davvero in quello che sta scrivendo e comunicando, come se fossi tu stesso a scrivere ai tuoi destinatari. So già cosa stai pensando, non è per niente facile.
Trova qualcuno dotato di un’insaziabile curiosità intellettuale. Che legge un po’ di tutto, si nutre di libri, film, serie TV, si informa, si impegna per stare al passo con l’attualità.
Come fidelizzare il cliente con una Newsletter
Se stai seguendo i passaggi che ti ho appena spiegato, stai già attuando una strategia di fidelizzazione verso il cliente o quello che è il tuo target di destinatari.
Ecco perché:
- Se rispetti i 4 elementi imprescindibili di una buona email, stai rendendo gradevole alla lettura (e alla ricezione in casella di posta) la tua newsletter.
- Se rispetti i miei consigli su come gestire una lista di iscritti alla newsletter, stai rispettando i principi di fedeltà verso il lettore.
- Se ti preoccupi di creare contenuti di valore, di scrivere avendo come unico obiettivo quello di rendere piacevole il tempo che il lettore ti sta dedicando, lui apprezzerà e ricambierà senza accorgersene.
Conosci la storia del Piccolo Principe e della Volpe? È una delle mie preferite.
Il Piccolo Principe vagava solitario per lo spazio in cerca di amici, e un giorno approdò in un pianeta sconosciuto abitato da una Volpe. Ecco cosa succede:
In quel momento apparve la volpe.
«Buon giorno» disse la volpe.
«Buon giorno» rispose gentilmente il piccolo principe voltandosi: ma non vide nessuno.
«Sono qui» disse la voce, «sotto al melo…»
«Chi sei?» domandò il piccolo principe. «Sei molto carino…»
«Sono una volpe» disse la volpe.
«Vieni a giocare con me» le propose il piccolo principe, «sono così triste…»
«Non posso giocare con te» disse la volpe, «non sono addomesticata.»
«Ah! scusa» fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: «Che cosa vuol dire “addomesticare”?».
[…]
«È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”…»
«Creare dei legami?»
«Certo» disse la volpe. «Tu, fino a ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.»
Cosa può insegnarci la storia de Il Piccolo Principe? Che la newsletter è lo strumento migliore per “addomesticare” il tuo target. Con una newsletter ti rivolgi a lui in un contesto quasi “intimo”, confidenziale. Dove spieghi, in diversi modi, in che modo il tuo prodotto o servizio, può aiutarlo a migliorare la sua vita.
Hai ancora dei dubbi su questo? Parliamone!
Ti ringrazio per la lettura di questa guida pratica per scrivere una newsletter efficace.
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