Oggi ti parlo di Brand Journalism, una via di mezzo tra tecnica e strategia applicata al marketing.
Ecco come puoi sfruttare la narrazione giornalistica di un ecosistema sociale e produttivo interno all’azienda, per raggiungere obiettivi di marketing. E di conseguenza, di business.
Devi sapere che il Brand Journalism non è un’invenzione moderna.
La sua origine risale al 1895 quando un’azienda di macchine agricole pubblicò il primo numero di The Furrow. Una sorta di Vanity Fair per agricoltori.
Affascinante, non trovi?
Ancora oggi la rivista conta circa 2 milioni di lettori in tutto il mondo!
Ma che cos’è il brand journalism?
Cos’è il Brand Journalism
Il Brand journalism è il giornalismo che si occupa della comunicazione di tutto ciò che ruota intorno a un marchio, un’azienda o un brand.
Si può tradurre come giornalismo d’impresa o giornalismo aziendale.
Il suo scopo è informare il pubblico rispetto alla storia di un’azienda attraverso le regole e gli strumenti del giornalismo.
Il Brand Journalism descrive il mondo che ruota attorno ad una marca da una nuova angolazione e in modo disintermediato.
L’opportunità delle aziende di diventare produttrici di contenuti in modo da stabilire una connessione più stretta con il proprio pubblico di riferimento si incontra sempre più spesso con le tecniche giornalistiche. Solitamente utilizzate per fare informazione e raccontare il mondo.
Il Brand Journalism è giornalismo a tutti gli effetti. Semplicemente nel Brand Journalism l’editore coincide con l’azienda.
Il giornalismo di brand è di fatto una nicchia giornalistica che sperimenta un nuovo campo, quello creato dalle aziende che hanno deciso di gestire da sole il proprio racconto di marca.
A patto che le aziende stesse si impegnino a rispettare i criteri di trasparenza richiesti dalla disciplina giornalistica!
La rilevante differenza con il giornalismo tradizionale è che raccontare storie per suscitare emozioni riveste grande importanza nel Brand journalism.
Obiettivi del Brand Journalism
Come anticipato, nel giornalismo d’impresa un’azienda decide di ragionare da media company e si propone di raccontare la propria storia e la propria prospettiva del settore.
Perciò è imprescindibile stabilire degli obiettivi di comunicazione chiari.
Ma attenzione!
Non si tratta solo di veicolare messaggi finalizzati alla vendita. Siamo molto lontani dalle finalità del copywriting.
In questo caso si scrive per fornire soprattutto informazioni utili alle persone su un settore industriale o una nicchia, raccontando una storia – quella del brand.
Si tratta di Corporate Storytelling.
Parlare di sé raccontando qualcosa in cui le persone possono riconoscersi.
In che modo il Brand Journalism aiuta le aziende?
Oggi ogni brand può potenzialmente diventare un editore, scavalcando l’intermediazione dei media e dell’apparato informativo tradizionale.
Tutti i brand, per attrarre e mantenere i propri clienti, devono pensare e agire come media company.
Joe Pulizzi – Content Marketing Expert
Gli strumenti per creare il proprio flusso comunicativo sono alla portata di tutti. Qualsiasi azienda può realizzare il proprio magazine aziendale grazie alla facilità con cui si può creare un profilo sui social e pubblicare contenuti online aprendo un blog aziendale.
Le aziende investono sempre di più in comunicazione e informazione perché hanno capito che in questo modo possono raggiungere più facilmente il loro target. Fidelizzarlo e informarlo sulla storia, i principi e i valori del brand.
Differenze tra Brand Journalism e Content Marketing
Il Content Marketing è una tipologia di marketing che ha a che fare con l’ideazione, la produzione e la distribuzione di materiali digitali. Si tratta di creare video, articoli per il blog aziendale, post per i social media. Testi e contenuti nati per stimolare interesse nel lettore verso determinati prodotti o servizi.
Offrono informazioni utili e interessanti e rispondono ai bisogni comuni del target del brand.
Il Brand Journalism è diverso.
Si tratta dell’utilizzo di contenuti editoriali per comunicare l’identità di un’azienda, la sua brand identity. La sua mission, gli aspetti sociali di cui si preoccupa, i valori per i quali intende essere percepita come rilevante e gli elementi da cui trae ispirazione e che meritano quindi di essere condivisi con il suo pubblico.
Questa è la principale differenza tra Brand Journalism e Content Marketing.
Brand Journalism | Content Marketing |
---|---|
Lavora sulla notorietà, crea Awareness e produce marketing di affinità. | Aumenta la domanda di un prodotto attraverso la creazione di contenuti e informazioni utili che lo riguardano. |
Costruisce il contesto giusto al cui interno creare messaggi di brand più efficaci. | Cattura e nutre l’attenzione e l’interesse del potenziale acquirente. |
Costruisce notizie, approfondimenti, reportage e storie che trasmettono la personalità di brand. | Costruisce una credibilità di marca nei confronti dei potenziali acquirenti. |
Genera lead e conversioni. |
Tuttavia, content marketing e brand journalism condividono la necessità di raccontare un marchio tramite storie, valori e benefici.
Per entrambi è importante che la relazione che si costruisce tra i due attori si basi su fiducia e credibilità.
Come fare Brand Journalism in azienda
Nel momento in cui si decide di agire come media company e fare giornalismo di brand, si deve anche avere un progetto editoriale ben strutturato.
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Un’economia globalizzata e lo sviluppo del web e dei social network hanno fatto crescere tra imprese e professionisti l’esigenza di gestire e governare spazi di confronto con il loro “pubblico” in maniera sempre più diretta.
La chiave per far bene giornalismo di brand, sta nella capacità di tradurre la complessità di rendere in maniera semplice le tematiche più difficili.
Giornalisti o marketer? Quale figura è adatta a fare questa attività?
Il professionista che si prende in carico l’attività di brand journalism per un’azienda è una via di mezzo tra reporter, narratore e uomo di marketing.
Da una parte deve essere bravo a catturare una storia e narrarla al pubblico in maniera avvincente e affascinante.
Dall’altra, deve saper scegliere quale storia è quella giusta per intrattenere il target dell’azienda.
Sia da un punto di vista della “notiziabilità” di un fatto o un argomento, sia per quanto riguarda la rilevanza del tema all’interno dell’ “universo brand”.
Un esempio vincente di Brand Journalism
Red Bull, la famosa azienda di energy drink “che mette le ali“, racconta e diffonde il suo brand puntando sugli sport estremi e sulla vita vissuta oltre i limiti. Dal 2005 ha deciso di trasformarsi in casa editrice e pubblicare una serie di magazine.
Il più famoso è The Red Bulletin, mensile di lifestyle – diffuso sia online che offline – con approfondimenti realizzati soprattutto seguendo il taglio giornalistico del video storytelling.
Inoltre, l’azienda austriaca ha dato vita ad una piattaforma multimediale di contenuti gratuiti, Red Bull Content Pool, dove trovare video e articoli di lifestyle, sport, azione e divertimento destinati ad un pubblico giovane e dinamico.
Questi contenuti, dal forte carattere di Brand Journalism, contribuiscono a dare visibilità ai numerosissimi eventi organizzati o sponsorizzati da Red Bull, proprio dedicati a questi temi.
Attraverso questi due casi studio, si percepisce chiaramente come Red Bull sia a tutti gli effetti una vera e propria media company. L’azienda ha incarnato perfettamente la massima:
Every company is a media company.
Manuali di Brand Journalism: da dove iniziare
3 consigli di lettura per approfondire il mestiere del giornalista d’impresa e iniziare in autonomia a lavorare sul brand journalism della tua azienda.
Web & Mobile Journalism.
Strumenti, tecniche e regole del giornalismo in rete.
Alessandra Ortenzi e Federica De Stefani
>>> vai al libro
Professione Brand Reporter.
Brand Journalism e nuovo storytelling nell’era digitale.
Diomira Cennamo e Carlo Fornaro
>>> vai al libro
SEO & Journalism.
Strategie e tecniche di comunicazione per aumentare la visibilità dei contenuti.
Salvatore Russo e Giulia Bezzi
>>> vai al libro
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