Giornale di bordo del capitano Liam Johnson. Data marziana 2392774731657,812.
Questo è il primo rapporto non-ufficiale rilasciato sulla spedizione Insight Space Corp One sul pianeta Marte. Già altri report sono stati registrati e consegnati al Mars Scientific Laboratory.
Ma chi leggerà questo memorandum avrà davanti a sé un pezzo di storia del genere umano unico. E piuttosto confidenziale.
L’equipaggio dell’Antilia sta lavorando regolarmente alla messa in sicurezza dell’area di colonizzazione. Il team biomedico ha già individuato le aree su cui effettuare i primi rilevamenti da analizzare per i test.
I nostri ingegneri meccanici hanno finalizzato il controllo generale dei moduli che ospiteranno la squadra e le apparecchiature per i prossimi anni marziani. Tutto procede secondo timeline prestabilita. Ma nessuno dei ragazzi conosce il vero obiettivo della missione.
Il viaggio non ha riscontrato particolari avversità. Tutto quanto accaduto nel mese di navigazione rientra nella normale gestione degli imprevisti. Moderati sciami meteorici e attività di manutenzione dell’Antilia, hanno alternato le giornate di test e le ricerche in laboratorio prima dell’atterraggio sull’Amazonis Planitia.
A bordo si è da subito respirata quell’aria di sana rivalità tipica degli Essay Competition che tanto ricordano le giornate di Berkeley. Evidentemente, anche BCD Meetings & Events – che ha organizzato la missione spaziale insieme a Insight Space Corp – sapeva che il viaggio di team-building sarebbe iniziato in questo modo.
Ma era l’unico progetto realmente valido per mettere insieme le menti più eccelse del panorama scientifico mondiale. L’unica via praticabile per farle collaborare superando l’impasse del classico – e, ammetto, fastidioso – atteggiamento di superiorità dell’uomo di scienza.
Io, Sadira, Mei Lin e William – con cui mi sono frequentato già dai tempi della Caltech e di Stanford – abbiamo mostrato molto più affiatamento.
Tuttavia, poter contare sull’area palestra dell’Antilia ha consentito a tutti gli astronauti di approfondire la conoscenza tra una partita di squash e l’altra. Michelle e Samuel, che arrivano dal Politecnico federale di Zurigo, hanno sfruttato il loro teutonico spirito agonistico per presentarsi all’equipe.
Olivia – ingegnere aerospaziale – ha confermato il suo background east-coast con un pensiero laterale profondamente influenzato dagli studi al MIT. Lei, Yuriy e Jacob – di origine russa e saudita – hanno preferito le partite a Risiko e l’happy hour a base di pillole di vitamine per esibire le loro profonde conoscenze di logica e matematica.
Devo ammetterlo, BCD Meetings & Events è riuscita a gettare tutti i presupposti affinché la prima spedizione di colonizzazione del Pianeta Rosso fosse portata a termine con successo: una squadra giovane e molto ambiziosa dalla forte caratura internazionale.
Nelle prossime ore verrà caricato in sala comunicazione l’ologramma. Sarà rivelato all’equipaggio che il viaggio incentive dell’Insight Space Corp altro non è che il primo step di una missione governativa che impegnerà i ragazzi su Marte per quattro anni. Stiamo entrando nei libri di storia senza azionare il sistema di frenata assistita.
Un racconto tratto dalla testimonianza di Liam Johnson, capitano della spedizione spaziale Insight Space Corp One organizzata in collaborazione con BCD Meetings & Events.
Disclaimer: